Come approcciare il lavoro in modo generativo 13 Dicembre 2023
A chi non è mai capitato di pensare di star sprecando il proprio tempo al lavoro? Di non star portando nessun valore? Di non star creando nulla di concreto e tangibile? Forse è arrivato il momento di pensare e agire in maniera... generativa. Vediamo come!
a cura di Carlotta Toscano - Responsabile comunicazione Generatività Sociale
“Non abbiamo certo inventato noi il concetto di generatività, che è invece insito in ogni essere umano – e non mi riferisco solo all’atto del procreare, ma del mettere al mondo in senso ampio” ricorda sempre Mauro Magatti, economista e sociologo, promotore del movimento della Generatività Sociale. “Piuttosto, la generatività può essere considerata come una lente attraverso cui guardare allo stato delle cose e a come noi stiamo in queste cose, in tutte le dimensioni personali e sociali”. Anche, ovviamente, in quella del lavoro.
Il movimento della Generatività Sociale promuove un nuovo modo di pensare e di agire, che è personale e collettivo e che racconta la possibilità di un tipo di azione creativa, connettiva, produttiva e responsabile. Un’azione capace di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell’innovare, dell’abitare, del prendersi cura, dell’organizzare, dell’investire, immettendovi nuova vita.
In particolare, se consideriamo il tema del lavoro, sono quattro le prospettive che puoi tenere in considerazione per avviare delle riflessioni di tipo generativo.
4 punti da cui partire per essere generative al lavoro
Spesso capita di non capire più quale sia il senso del proprio lavoro, quale sia il valore di cui siamo, o dovremmo essere portatrici con il nostro fare, con il nostro produrre. Capita di rimanere bloccate in un senso di stagnazione, di inerzia, per cui si va al lavoro perché si deve. Ogni momento è quello giusto per fermarsi a riflettere (dicembre forse lo è un po’ di più portatore com’è del nuovo anno), prenditi del tempo e perché no, carta e penna, e rispondi a queste 4 domande. Possono essere un ottimo punto di partenza per accendere la scintilla che da troppo tempo era sopita e iniziare a essere generative.
#1 Perché fai quello che fai?
Non c’è generatività senza desiderio: un desiderio creativo, che ci proietta verso il futuro, spingendoci a fruttificare e, per questa via, a realizzare il nostro potenziale. Il desiderio rende inquieti, stimola ad una ricerca continua e si traduce quindi nella ricerca dei modi per dispiegare la nostra energia vitale. In un dialogo continuo con il contesto e le circostanze che si vengono a creare, l’azione lavorativa diventa una forma di vita dinamica, in continua evoluzione.
#2 Qual è il tuo orizzonte di tempo?
L’effetto di durata dell’azione che intraprendiamo non dovrebbe essere limitato al tempo presente: essere in grado di tenere vivo il desiderio che ci muove significa avere una prospettiva che va oltre il “qui e ora”, aprendo lo sguardo e immaginando scenari futuri. L’attività lavorativa potrà di conseguenza produrre un effetto positivo non solo oggi, ma potenzialmente anche a distanza di tempo.
#3 In che modo ti relazioni con chi lavora con te?
In aggiunta alla dimensione temporale, è fondamentale considerare quella relazionale: coinvolgere altri professionisti e organizzazioni a prendere parte ad un’attività lavorativa fa sì che l’attività stessa possa proseguire anche senza chi l’ha creata. Per farlo è necessario mobilitare, capacitare e poi autorizzare, affidando con fiducia nelle mani di altri. Lo sappiamo, è la cosa più difficile, perché ‘lasciare andare’ significa un po’ morire a se stessi: ma non dobbiamo dimenticarci che rigenerarsi è ‘diventare altro’, ed è possibile farlo solo accogliendo nuove idee ed energie.
#4 Come racconti ciò che fai?
Non basta fare bene: bisogna anche raccontarlo. Testimoniare la propria azione, in questo caso un approccio al lavoro, può ispirare nuove iniziative, stimolare il cambiamento del contesto in cui operiamo, responsabilizzare persone e collettività e, quindi, contribuire ad un mutamento culturale di cui, oggi, abbiamo disperatamente bisogno per affrontare le sfide e le transizioni del momento presente.
I benefici della generatività
Quando la generatività sociale supera la dimensione personale e diventa logica organizzativa, i benefici sono enormi a tutti i livelli.
Gli effetti di un approccio di questo tipo sono la costruzione di beni comuni, significati condivisi, identità collettive, capacità individuali, forme sostenibili di azione e produzione.
È, in ultima analisi, la scoperta di un modo più felice di lavorare, che genera più valore per le persone, le organizzazioni e la comunità in cui operiamo.
L’abbiamo visto in questi anni, incontrando professionisti e organizzazioni, donne e uomini capaci di ispirare e promuovere nuovo sviluppo – le loro storie sono raccolte in questo archivio. Leggile e lasciati ispirare: trova a tua volta il modo di essere generativa e raccontaci nei commenti la tua generatività!
Vuoi conoscere più a fondo la generatività sociale?
Trovi tutte le info sul sito generativita.it
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