Che storia! Azzurra Rinaldi 14 Marzo 2025

Azzurra Rinaldi, cristallina nei fatti, proprio come il suo nome che ci fa spaziare dalla profondità del mare all’infinito del cielo, oltre i soffitti di cristallo, dove tutto è possibile. Determinata e pacata, la gentilezza come dote innata, la chiarezza come super potere nel discutere di teorie economiche e gender pay gap. Scegliere di uscire dalle aule universitarie per parlare di economia e arrivare al grande pubblico? Lei l’ha fatto, in nome della giustizia sociale.

“Sono una donna, una femminista, una persona che crede nelluguaglianza dei diritti e nella giustizia sociale. Mi batto quotidianamente per superare le discriminazioni di genere che le donne subiscono sul mercato del lavoro e non solo.”

Azzurra Rinaldi è rock. 
Non è propriamente l’idea di accademica che ci si aspetterebbe, ma del resto gli stereotipi vanno sgretolati e lei lo fa semplificando il complesso e rendendo accessibile, soprattutto alle donne, temi di cui si parla poco e che vanno a incidere sul potere personale di autodeterminazione. Il denaro e la libertà finanziaria, in primis. 
Lo fa con saggezza, caparbietà e la solarità che la contraddistingue.

Economista femminista: si può e si deve fare!

Economista femminista, professoressa, imprenditrice, scrittrice.

Azzurra insegna Economia Politica all’Università di Roma Unitelma Sapienza, è direttrice della School of Geneder Economics e ha fondato Equonomics, la società che si occupa di rafforzare la parità di genere in aziende e istituzioni.

Da qualche anno, oltre agli articoli scientifici ed ai libri per l’ambito accademico, scrive libri di carattere divulgativo: Le signore non parlano di soldi e Come chiedere l’aumento, entrambi con l’obiettivo di smantellare il tabù che lega indissolubilmente il denaro al mondo femminile.

“Devo dire che la pubblicazione del primo libro mi ha dato una gioia incredibile. E anche che i messaggi che ricevo dalle persone che leggono il secondo, persone che mi raccontano che hanno utilizzato i suggerimenti contenuti nel libro e si sono date una chance di veder riconosciuto il proprio valore lavorativo, mi fanno pensare che sto facendo la mia parte, per quello che posso.”

La carriera professionale di Azzurra è abbastanza lineare: dopo aver vinto il concorso all’Università, ha lavorato per anni approfondendo le politiche fiscali adottate dai Governi. Poi si accende la scintilla.

“Tipica vita da accademica: ricerca, pubblicazioni, conferenze. Ad un certo punto, mi è mancata una ricaduta collettiva di tutto lo studio a cui mi ero sempre dedicata ed ho deciso di creare la mia società.”

Una scelta, quella di fondare Equonomics, nata sulla spinta che Azzurra sente sempre più forte: la necessità di creare valore concreto per sé stessa e per altre persone, uscendo dalle aule universitarie e mettendo a frutto la teoria acquisita nella sua vita da accademica.

Poco prima dei 40 anni scatta infatti quello che Azzurra definisce “l’orologio biologico professionale”: nonostante amasse il suo lavoro, sentiva che non era abbastanza, avrebbe potuto fare di più per essere ancora più soddisfatta.

Del resto scegliere di fare impresa è la risposta che sempre più donne danno a un mercato del lavoro che le penalizza. Basti pensare alla child penalty: le donne diventate madri si licenziano o chiedono il part time annullando ambizioni e crescite professionale.
In Italia 1 donna su 3 si licenzia dopo il primo figlio. 
Secondo Azzurra decidere di fare impresa può essere visto come un vero e proprio atto di resistenza: scegliere con consapevolezza di produrre reddito per sé e per altre donne portando avanti i propri valori in un mondo del lavoro che non vuole vederci.

La scrittura dei libri per il grande pubblico e l’attività di divulgazione sono state una naturale conseguenza di quello che Azzurra ritiene essere la base dell’attivismo, avvicinare più persone possibili, in particolare le donne, ai temi dell’economia e della finanza, che ancora oggi vengono vissuti come difficili da affrontare e distanti.

“Trovo che il trasferimento di conoscenze e consapevolezza sia un atto militante:
significa dare alle persone più strumenti per vivere liberamente ed autodeterminarsi.”

Conoscere e capire il mondo economico è il primo passo necessario per compiere scelte finanziarie che siano consapevoli e che permettano alle donne di realizzarsi. Azzurra con la sua attività di divulgazione quotidiana rende fruibile con un linguaggio chiaro e inclusivo il mondo dei numeri e dell’economia, troppo spesso ancora ritenuto inaccessibile da molte donne.

Maternità: rallentare per prendere la rincorsa

Azzurra ha tre figlie, non nasconde che la maternità sia stata un’esperienza travolgente da più punti di vista.

È l’esperienza di una persona che porta su di sé una serie di privilegi. Detto questo, avere tre figlie lavorando non è stato facile. Ma vicino a me ho un uomo che è un buon compagno ed un buon padre. Una persona che fa quello che ci si aspetta da un adulto, con cui si condividono impegni, responsabilità e carichi di cura.”

Proprio le maternità hanno rappresentato infatti un momento cruciale per la sua carriera che l’hanno portata a crearsi nuove opportunità.

“Le maternità mi hanno molto provata, professionalmente. Il lavoro accademico non è pensato per le donne. Rallentare ha significato perdere opportunità di ricerca e di avanzamento. Anche per questo, ho voluto darmi nuove possibilità creando un’impresa tutta mia.”

Scelgo di essere la protagonista della mia vita.

Questo è il mantra da non scordarsi.

Azzurra è professionista, compagna, figlia, madre, docente, imprenditrice, amica. Come ognuna di noi ogni giorno si trova a vivere ruoli differenti, a compiere scelte che rispecchiano il suo sentire, siano fedeli ai valori in cui crede e che porta avanti anche con la sua attività di divulgazione e di attivismo.

“Scelta è una parola chiave.
Per le donne, è legata all’autodeterminazione e alla libertà.
Per me, significa occupare lo spazio, vivere da protagonista la mia vita.
E supportare le altre donne che hanno avuto meno privilegi di me.”

Sorellanza ed empowerment femminile sono infatti due degli aspetti in cui crede e non ha dubbi, quello che noi donne dobbiamo imparare a fare è riconoscere per prime il nostro valore e sostenerci a vicenda.

“Il mio consiglio è quello di vedersi, davvero. Lo so che non è facile, che spesso dentro di noi risuona la voce della sindrome dell’impostora, quella voce che ci dice che non saremo mai brave abbastanza. Ma possiamo cercare di imparare a metterla a tacere. Un passo per iniziare: appuntare tutti i piccoli e grandi risultati professionali che otteniamo.”

Piacere, Denaro!

Il progetto del cuore di Azzurra è lo spettacolo teatrale che ha scritto insieme ad Antonella Questa. Argomento: la violenza economica.

Piacere, Denaro! È la conferenza spettacolo, unica in Italia, in cui dati economici alla mano e teatro si uniscono per creare un momento di riflessione denso sì, ma anche divertente e soprattutto necessario per lavorare sulla consapevolezza finanziaria.

“Obiettivo dello spettacolo: aiutare il pubblico femminile a normalizzare il proprio rapporto con il denaro e disinnescare quei meccanismi che impediscono loro di chiederlo, diventando finalmente autonome e indipendenti!”

Filo conduttore della serata, le storie di donne raccontate con ironia partendo da dubbi a cui molto spesso non abbiamo risposte: perché le donne non parlano di soldi? Perché hanno spesso difficoltà a chiedere quanto spetta loro?

Data da segnare in calendario: il 26 marzo, Azzurra festeggerà il compleanno proprio sul palco del teatro Dehon di Bologna.

Accademica ma non solo

Sì, Azzurra quando era bambina sognava di fare l’accademica, da quando un’amica di famiglia, ingegnera, le aveva raccontato che faceva questo lavoro in università. Essere pagata per studiare, non le pareva vero.
Spesso il risultato delle nostre scelte scolastiche e poi lavorative sono il frutto inconscio di un percorso iniziato tra le mura di casa.

Azzurra del resto non nasconde di essere stata fortunata: un padre nato nel 1940 che si definiva femminista, una casa sempre aperta al confronto e piena di libri hanno forgiato il suo carattere aperto al mondo.

Oggi in realtà Azzurra fa molto di più della “semplice accademica”, alla parte dedicata allo studio e all’insegnamento ha infatti aggiunto il suo pezzo, quello che fa la differenza nella sua storia personale.

“Da bambina, volevo fare l’accademica. Ora, non posso dire che sia tutto rose e fiori, perché si fatica molto: portare i temi della parità di genere in questo paese significa comunque lavorare sempre in frontiera. Ma devo dire che mi sento orgogliosa di quello che faccio.”

Azzurra è rock, e su quella frontiera, pur con tutte le fatiche, ci danza con il sorriso.