Che storia! Lara Corrò 20 Aprile 2024
Lara Corrò, un passato come assistente di vendita, un presente come insegnante di yoga in formazione. Da bambina sognava di fare l’archeologa: voleva dissotterrare tesori e scrivere delle sue avventure. La vita poi compie giri assurdi e quello che fa oggi Lara non è poi così lontano dai suoi desideri d’infanzia: ispirare e aiutare le persone a dissotterrare il loro tesoro più prezioso: se stesse.
a cura di Fabiola Noris
“Quando ho cominciato a leggere e a studiare di fisiologia e anatomia mi sono resa conto che mi affascinavano moltissimo, e più le approfondivo, e più mi trascinavano facendomi precipitare nella profondità, in una caduta libera come Alice nella tana del Bianconiglio.”
Libri, tanti libri: la casa di Lara Corrò si riempiva mano a mano di libri di psicologia, esoterismo, meta medicina, pranoterapia, studio alimentare, studio dei colori, riflessologia plantare. Era attratta dal corpo umano, così come dalle cure alternative, fatte con le piante, con metodi di guarigione con mantra, suoni, meditazioni, massaggi.
Decide così di frequentare la scuola per Heilpraktiker di Milano che comprendeva tutte le materie di suo interesse. Lo yoga ancora non l’aveva conquistata, solo con la gravidanza della terza figlia inizia a praticarlo durante i mesi dell’attesa, ma poi, una volta nata la bimba si dedica completamente a lei.
A questo punto, galeotto fu un libro: I 5 Tibetani. Si tratta di cinque movimenti che si ripetono 21 volte ciascuno almeno 1 volta al giorno e promettono di essere elisir di lunga vita. Lara inizia a praticarli e con il passare delle settimane avverte i primi benefici fisici e mentali.
“Mi sentivo più energica e flessibile, il tono muscolare era migliorato, insomma stavo bene. Ho continuato per più di due anni senza mai mollare un giorno.”
Era la strada giusta, così inizia a seguire corsi e decide di partecipare con curiosità a un retrait yoga di 2 giorni in provincia di Alessandria dove conosce il maestro che, come dice Lara, l’ha risvegliata.
“È stato così: con due ore di lezione con Marco ho sentito che era tutto ciò che avrei voluto fare nella mia vita, avevo scoperto il mio paese delle meraviglie.”
Lara decide di iscriversi, grazie anche al consiglio del maestro, presso lo studio yoga di Brescia e di intraprendere questa nuova e impegnativa avventura. A oggi ha terminato la prima fase della formazione: la strada ormai è aperta, e la determinazione e l’impegno non mancano.
“La cosa che mi piace di più è poter esprimere ciò che sento di essere attraverso una disciplina che va oltre i movimenti o la mera ginnastica, lo yoga mi dà un ordine interiore, una calma e uno stato di grazia che raramente ho sentito in vita mia.”
Il qui e ora di Lara, Piano C Factory
Lara incontra Piano C in un momento cruciale del suo percorso di vita. Aveva appena terminato il lavoro di assistente alle vendite, era alla ricerca di qualcosa di diverso, che le desse la possibilità di fare la differenza come proporre un servizio in grado di creare consapevolezza e benessere, utile e costruttivo.
Un colpo del destino le ha fatto trovare il volantino di Piano C Factory e spinta dalla curiosità, si candida.
“All’inizio ho provato un po’ di confusione ma poi i vari pezzi hanno preso posto. Ho scoperto cosa vuol dire progettare e riprogettarsi, ho scoperto il valore dei talenti e delle competenze trasversali che invece avevo sempre sminuito. Il percorso mi ha aiutato a centrarmi meglio sui miei obbiettivi e a trovare un Equilibrio pacificante su quello che voglio fare da grande. Ogni consiglio che ho ricevuto e ogni strumento che ci è stato insegnato, mi ha arricchito tantissimo. Il gruppo di compagne ognuna con le proprie aspettative sogni e progetti hanno fatto si che mi sentissi a casa, sostenuta e coccolata.”
Mulaka Karuna, lo yoga della radice
Durante i 3 mesi di percorso gratuito, Lara ha avuto modo di rispolverare il progetto che aveva chiuso nel cassetto dal nome parlante, Mulaka infatti significa radice, Karuna è la via del cuore compassionevole. Un progetto ambizioso e a lungo termine ma il cui valore, Lara, ha ben chiaro in testa, e nel cuore.
“Credo possa dare un valore enorme alla società odierna che si nutre di velocità e un po’ troppo spesso di cinismo. Il progetto vorrebbe essere un’unione come solo lo yoga e i suoi precetti sanno fare tra arte, cultura, scienza olistica.”
Mulaka Karuna è un centro fatto di stanze-laboratorio ognuna dedicata a un’arte o a un mestiere. Pittura, danza, musica, lettura, ceramica, maglia con i ferri, uncinetto, ricamo, cucito creativo, lab creativo, scambio di beni e tempo, aggiustare e riparare cose, yoga adulti senior bimbi, angolo per ristorarsi.
Un centro accogliente, caldo e colorato, dove ognuno possa ritagliarsi un suo spazio in condivisione per esprimersi al meglio.
L’equilibrio nello yoga: una pratica con Lara
Insegnare yoga non è semplicemente far eseguire delle sequenze di asana ai propri allievi, significa condurli attraverso le parole a raggiungere il proprio equilibrio, unendo corpo, respiro e mente. Equilibrio nello yoga è una parola chiave, ma attenzione a credere che si tratti solo di equilibrio fisico.
Lasciamoci guidare dalle parole di Lara, come se fossimo sul nostro tappetino di yoga, durante una sua lezione.
“Equilibrio, che meravigliosa questa parola latina. Aequilibrium composta da Aequus che significa UGUALE e Libra che non è altro che la bilancia.
È incredibile come cambi il suo significato se lo spieghi attraverso la Fisica che postula che non è altro che lo stato di quiete di un corpo, mentre se lo esprimi attraverso la Meteorologia ti sovviene che è uno stato atmosferico dinamico di masse d’aria verticali che possono essere stabili, instabili o indifferenti.
Ma l’equilibrio alla fine è stabilità? Io non l’ho mai pensato come lo intende la fisica, statico, calmo.
Se penso all’equilibrio l’immagine che mi torna è quella del funambolo, sospeso in aria che si muove passo dopo passo sulla fune tesa e oscilla con forza da un lato all’altro senza cadere. Ecco cos’è l’equilibrio: non cadere.
L’equilibrio è ciò che sta in mezzo il dondolio continuo, prima da una parte e poi dall’altra e nel momento che passa al centro eccolo: è li che lo trovo.
È quel breve e fugace attimo di sospensione che si presenta tra un’oscillazione e l’altra di un pendolo, quel velocissimo fermo vuoto e quasi impercettibile battito di ciglia.
L’equilibrio per me è nel perpetuo movimento tra un estremo e l’altro, tra una sponda e un bordo.
È il mi perdo e mi ritrovo sopra al ponte mentre lo attraverso.
È come librarsi in volo ad ali spiegate, sorretta in una equilibrata grazia e poi, ecco, basta una virata, una planata e già lo ho perduto.
Io, quella sospensione equilibrata, l’ho persa tantissime volte.
Come ho superato i momenti di disequilibrio?
Con la consapevolezza che la perfezione non esiste, che l’unica cosa che conta è essere qui, nel momento presente, vivere attimo dopo attimo, questa è per me la vera fonte della perfezione della libra bilanciata. La consapevolezza è una delle cose più sane e utili che l’uomo dovrebbe praticare in tutta la sua vita.
Ogni volta che fai un passo se ci pensi perdi l’equilibrio perché ti sbilanci in avanti per pochi secondi quindi come si fa a dire veramente cos’è l’equilibrio? È ciò che sta in mezzo tra un passo e l’altro? Io quando mi sento non in equilibrio o strappata come un foglio di carta dal mio centro ho imparato che l’unica strada, che l’unico vero maestro, è il RESPIRO.
Respiro è luce, è nutrimento è energia, è quel movimento che in sanscrito viene chiamato Prana Vaju.
Inalare ossigeno è il fondamento per tenere vivo il corpo. Tutti sanno che senza aria il corpo muore ma viene dato per scontato, respiriamo superficialmente senza attenzione e quando respiriamo male il corpo ne risente, fatica e si ammala. Io, in ogni situazione di disagio, respiro.
Cerco di essere consapevole dell’aria che entra e esce, mi concentro qualche minuto e tutto intorno a me prende un’altra piega diventa equilibrato ed equanime.
Riesco a vedere con più chiarezza e sono mentalmente più lucida. Riacquisto concentrazione e lucidità, è come se mi rialzassi dopo una caduta.
Ho capito che l’equilibrio è uno stato interiore che va esercitato, è la capacità di stare tra i due estremi e viverli senza farsi travolgere e lo yoga aiuta, ma lo yoga quello vero, fatto di meditazione, respirazione e posizioni.
La pratica yogica ti dà la capacità di stare concentrato in un asana per il tempo che ti serve a capire come ti senti in quel momento e quali sono i tuoi limiti e lo puoi fare solo nell’equilibrio del respiro.
Per me lo yoga non è fatto di acrobazie per nuovi performer che cercano posizioni complicate per dimostrare le loro capacità. Per me è un lungo cammino personale, dove i precetti antichi e il suo significato più profondo di unione tra corpo e mente, ti aiutano ad entrare nella dimensione divina che è dentro ad ognuno di noi.
Per me lo yoga è ricerca di chi sono e il mio obbiettivo finale è quello di poter essere di profonda ispirazione per gli esseri che incontrerò nel mio percorso di vita, sia personale che da insegnante.
Per ritrovare il proprio centro e il proprio equilibrio quindi bisogna prima di tutto fermarsi un attimo e capire cosa si vuole veramente. Concentrarsi e respirare per avere la giusta chiarezza mentale e soprattutto sgomberare la mente.”
Il consiglio di Lara: le asana dell’equilibrio
Ci sono delle posizioni nello yoga che possono aiutare ad allenare l’equilibrio restituendo una perfetta armonia del corpo radicandolo alla terra e elevandolo verso il cielo, un contatto diretto con la natura ancestrale dell’essere. Ci sono diverse posizioni che si eseguono in piedi che coinvolgono una serie di muscoli che vanno attivati e rinforzati. Le preferite di Lara sono la posizione della Mezza luna Ardha Chandrasana, l’Albero Vrikshasana, il Guerriero III Virabhadrasana III.
Le posizioni vanno fatte con attenzione ed estrema consapevolezza con movimenti preparatori e propedeutici eseguiti con la guida di un insegnante che spieghi quali sono gli allineamenti corretti per non rischiare di farsi male.
Una posizione adatta a tutti che aiuta al radicamento e a generare stabilità è la posizione della Montagna Tadasana: dona un senso di stabilità e forza se eseguita con tutti i giusti precetti.
E ora non ci resta che praticare: Namastè!
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