Che storia! Silvia Pinto 18 Dicembre 2024
Silvia Pinto, tessitrice di connessioni per lavoro, un talento forgiato nel tempo da una genuina curiosità e dalla voglia di creare qualcosa di concreto che abbia ricadute positive sulla comunità; il settore del no-profit, la sua casa. Fa parte del team Piano C: cura le relazioni internazionali e gestisce i progetti finanziati dall’UE. Sempre con il suo mattoncino giallo Lego che le ricorda il suo essere parte di un progetto più grande.
Silvia Pinto, Project Manager per Piano C e Itinerari Paralleli, per la prima gestisce i progetti finanziati da Erasmus+ curando i rapporti con i partner e l’implementazione territoriale delle azioni in carico all’associazione; per la seconda si occupa della cura amministrativa della società e del controllo di gestione oltre a gestire in sinergia con i soci i progetti nell’ambito dell’attivazione di comunità e dell’innovazione culturale occupandosi della loro implementazione sul campo.
Una cosa è chiara: Silvia non sta mai ferma.
“Sono una persona fortemente collegata al FARE e costantemente CURIOSA.
Non mi fermo praticamente mai, mi divido tra l’essere mamma, moglie, figlia, sorella e una buona dose di partecipazione attiva nel territorio in cui vivo e nel quale cerco di portare un po’ di bellezza.”
Cosa faccio spiegato a mia figlia
“È da qualche tempo che sto cercando di trovare le parole giuste per spiegare a mia figlia cosa faccio: direi che mi occupo di organizzare e gestire progetti che sono legati al benessere delle persone e delle comunità. Che creano connessioni positive.”
Excel e mail sono i suoi fedeli compagni: a Silvia piace iniziare presto a lavorare e avere un po’ di tempo ogni giorno per leggere o approfondire qualche aspetto del suo lavoro.
“Sono sicuramente una gregaria.”
Il suo infatti non è un lavoro da solista: ciò che fa è sempre collegato ad altre colleghe e colleghi, che sia scrivere o gestire un progetto o occuparsi delle questioni più legate all’amministrazione. Questo è ciò che le dà l’energia e l’aspetto che le piace di più.
Un altro aspetto cruciale nella vita di Silvia riguarda la sinergia vita-lavoro: da sempre, ha trovato enti che hanno saputo accoglierla come persona a tutto tondo e non solo come professionista. Questo aspetto, non scontato, le ha permesso di gestire sia le necessità famigliari come ad esempio andare a prendere la figlia a scuola almeno 2 giorni a settimana così come di organizzarsi in libertà sullo smart working e non ultimo riuscire a gestire anche incontri e appuntamenti collegati al suo essere consigliera comunale.
Comunicazione, innovazione sociale e no-profit, la via di Silvia
Silvia studia Comunicazione Interculturale e Multimediale per proseguire con una Laurea magistrale in Comunicazione Politica e Sociale. Porta avanti la magistrale lavorando a tempo pieno in una multinazionale dell’IT. Questo riconosce essere stato uno dei momenti più sfidanti lungo il suo percorso: prendeva i permessi studio il giorno prima dell’esame, le ferie per preparare la sessione d’esame estiva mentre i suoi amici andavano in vacanza in Puglia.
“Una cosa sulla quale ero certa: volevo mettere le mie competenze a disposizione dell’ambito culturale. Da subito ho capito che non erano le grandi aziende profit ad interessarmi, ma un modo diverso di far accadere cose positive nel mondo.”
Dal punto di vista professionale, abitando felicemente sia il mondo dell’innovazione sociale che della cultura, il momento più difficile sono stati i due anni di emergenza pandemica che arrivavano dopo un periodo di tempo in cui già aleggiavano pensieri rispetto alla poca prospettiva di crescita a medio-lungo termine.
“Ho pensato lì che avevo bisogno di una svolta professionale che mi autorizzasse a guardare anche alle cose che davvero sentivo di voler fare e ho riacceso la curiosità dopo averla sedata per un po’ anche con l’arrivo della maternità.”
A Piano C Silvia ci arriva per una connessione umana: un’amica di un’amica aveva fatto un post su Facebook dicendo che Piano C cercava una persona sull’amministrazione. Al primo colloquio è scattato un colpo di fulmine.
“Sono arrivata portando me, tutta me: da subito ho detto che le mie competenze non erano solo legate alla gestione contabile, ma che sapevo gestire progetti, relazioni strategiche e potevo pian piano far di più… ed è stato così, grazie anche ad un team che ha saputo far crescere i talenti di ciascuna. Oggi seguo le relazioni internazionali e gestisco progetti finanziati dall’UE, un cambiamento che ha rinnovato la mia voglia di stare nel gruppo nel modo che più preferisco!”
Connessioni
È evidente come per Silvia creare connessioni sia alla base del suo lavoro.
“Quando ci si occupa di progettazione, specialmente in ambito internazionale le connessioni sono fondamentali, se non ci fossero sarebbe impossibile pensare oltre a sé e al proprio ente.”
Ecco quali sono secondo lei i segreti per mantenere buone connessioni
– essere professionalmente pronte, attente e non disattendere le aspettative sulla qualità del lavoro,
– nutrire la connessione personale mettendo un pizzico di leggerezza e molta cordialità.
Significa quindi essere preparate sui contenuti, ma sfruttare i momenti di lavoro, specialmente quando in presenza, per conoscersi come persone e poter creare rapporti positivi che consentano poi di lavorare con facilità e affrontare eventuali problematiche professionali.
Creare connessioni: 3 consigli di Silvia
#1 Preparati
Guarda sempre quando c’è un evento/progetto che ti interessa chi saranno gli ospiti (o gli attuatori) e i/le partecipanti per sapere chi vuoi intercettare in anticipo, con chi vorresti parlare e scambiare idee.
#2 Lavora sui rapporti
Cerca di mantenere i rapporti con la tua rete di interesse sempre curati e caldi, basta anche un messaggio, una segnalazione di opportunità, un sincero augurio;
#3 Ogni occasione può essere quella buona
Spesso le connessioni avvengono nei luoghi più inaspettati, quindi non temere di creare legami che possano passare dall’informale al formale anche in contesti che possono essere apparentemente lontani dalle reti professionali.
Magari oggi non trovi un senso, ma domani potresti far scattare una scintilla.
I progetti del cuore e il filo che li unisce
L’importanza delle connessioni nel lavoro quotidiano di Silvia si riflette nei progetti che segue su territori e aree differenti e che le rubano ogni volta un pezzettino di cuore.
Progetti che:
– portano con sé una rinascita che sia delle persone o di un territorio specifico,
– hanno un valore sociale elevato e sono nutriti da una forza di volontariato resistente, resiliente, competente,
– vengono portati avanti da gruppi di donne e uomini della cultura che usano l’arte per interpretare il presente e costruire comunità.
“Il nostro Paese è ricchissimo di queste energie positive, io mi auguro quotidianamente che possiamo avere la forza per far emergere quanto bello e bene c’è e a renderlo più forte delle criticità e difficoltà del presente.”
La bellezza salverà il mondo. Non da sola, ma grazie anche alle professioniste come Silvia che colgono tutto il potenziale e riescono a trasformarlo in risultati tangibili e concreti per la comunità.
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