Che storia! Valerie Bénéteau 23 Gennaio 2025

Valerie Bénéteau, Business Coach, Mentor e Formatrice Finance: canadese, emigrata in Italia a 23 anni, una laurea in matematica, una miriade di interessi, si definisce una donna patchwork. Dal lavoro in azienda alla libera professione, la curiosità è la sua bussola. Ma su una cosa non lascia nulla al caso: la pianificazione finanziaria.

“Quand’ero bambina non sognavo un lavoro preciso, ma immaginavo cose tipo scoprire la nuova penicillina, essere la seconda Madre Teresa… sognavo e lo facevo in grande!
Il mio lavoro da Business Coach non si fa in India o in un laboratorio, ma ha in comune con quei sogni il fatto di essere utile alle persone, anche se in piccolo, una alla volta.
E questo mi rende felice.”

Valerie Bénéteau oggi è Business Coach, Mentor e Formatrice Finance, dopo aver lavorato per anni in azienda nell’Amministrazione-Finanza ha deciso di diventare libera professionista. 

Come Business Coach e Mentor segue sia le singole persone che i gruppi proponendo dei percorsi durante i quali si riflette e si analizza come stanno lavorando oggi, come vogliono ampliare e rafforzare il loro modo di lavorare e li supporta nell’allenarsi in nuove competenze utili per il loro lavoro. Alcuni esempi? Come si possono gestire meglio le priorità, come diventare più assertivi o avere una visione lavorativa più ampia.

Come Formatrice Finance invece Valerie si occupa di formazione a gruppi che vogliono acquisire conoscenza e praticità in Amministrazione/Finanza/Controllo: tra i corsi che tiene ce n’è uno specifico ad esempio per le neo-imprenditrici.

La curiosità, il filo rosso di Valerie

“Negli anni, quando ho fatto colloqui di lavoro, ho raccontato, a posteriori, il mio percorso come se fosse stata una sequenza ordinata di scelte. In realtà, mentre le esperienze le vivevo, mi guidava una semplice ed illogica curiosità.”

Valerie sceglie il liceo scientifico e di laurearsi in matematica semplicemente perché le piaceva la materia. Non pensava a cosa le sarebbe potuta servire, non pensava al lavoro. Una cosa è certa, il suo percorso di studi le ha fornito uno strumento prezioso, il modo di ragionare.

Durante gli anni ha cambiato lavoro varie volte, e ogni volta era la curiosità, o il caso, a spingerla verso un determinato lavoro.

“Non ho mai avuto un “career plan”. All’inizio non sapevo quanto le aziende siano organismi vivi. Pensavo che le aziende fossero per sempre. Invece crescono, si riducono, si scindono, si uniscono, si acquisiscono e si vendono. Si trasformano in continuazione.”

Il momento più sfidante della sua carriera professionale arriva con la ristrutturazione aziendale: la sua posizione viene soppressa e Valerie si ritrova senza lavoro. 

“Il dolore di sentirmi espulsa è stato tanto ed intimo. In quel momento mi ha aiutata associarmi ad un gruppo di persone che cercavano anche loro lavoro.”

Grazie alla forza del gruppo, Valerie riesce a ritrovare la fiducia e l’energia necessaria per cercare un nuovo lavoro: passano sei mesi, trova un lavoro con contratto a termine e poi un posto fisso come dirigente aziendale.

Poi, sette anni fa, un desiderio.

“Volevo focalizzarmi su quello che m’interessava maggiormente, ossia le relazioni tra le persone, e non occuparmi più degli aspetti tecnici Finance.”

Inizia la ricerca, leggendo libri tra cui What Color is Your Parachute? facendo analisi e ricerche solitarie sulle sue competenze, preferenze e su quali lavori esistevano. Valerie capisce che ha bisogno di un affiancamento e un confronto per andare avanti nella sua ricerca. È il 2020, navigando in rete scopre il percorso “Work Design” di Piano C, si iscrive.

É così che il lavoro con Piano C le offre tutti gli strumenti per poter passare da idee embrionali ad un progetto professionale concreto: Valerie prende la decisione di diventare Business Coach, e nel 2021 inizia con la formazione. Un anno intenso di studio, tirocinio, tesina ed esame finale la portano alla prima grande soddisfazione di questa svolta di vita, la qualifica di Business Coach.

“Sento molta gratitudine nei confronti di Piano C e di Cristina Coppellotti: il mio ricordo è di una sensazione di liberazione e di gioioso nuovo inizio.”

Buoni propositi… finanziari

Quando era bambina, ad ogni Capodanno il papà stilava i suoi buoni propositi per il nuovo anno, e poi radunava i 6 figli e li annunciava con allegra enfasi. Andrò in palestra, Berrò vino solo il weekend, Studierò il tedesco

Valerie e i fratelli aspettavano qualche settimana per poi chiedere puntualmente: Ma… non dovevi andare in palestra?, Come mai hai un bicchiere di vino in mano se siamo martedì?, Come si dice questa parola in tedesco?
E ridevano come delle “piccole iene matte”.

“Pensiamo sempre che i buoni propositi debbano essere ambiziosi. Invece è il contrario. I buoni propositi funzionano se sono facili e piccoli e si possono fare subito. Perché poi averli raggiunti trasmette la voglia di farne altri.
Lo stesso vale per i buoni propositi finanziari.”

Valerie non ha dubbi, i buoni propositi finanziari devono essere semplici, facili e soprattutto da iniziare immediatamente, oggi.

I consigli finanziari di Valerie

Vuoi risparmiare?
Non darti il proposito di mettere da parte il 10% del tuo stipendio. Decidi una piccola cifra, facile, che apparti, su una carta prepagata, o un conto online, o in una busta, ogni settimana, o ogni giorno.

Ma fallo adesso, subito.
E poi di nuovo lo stesso giorno tra una settimana.

Vuoi spendere meno?
Inizia oggi stesso a comprare 1 unità in meno del solito, o imponiti di fare da subito una pausa di riflessione di 15 minuti prima di qualsiasi acquisto che supera una certa cifra in Euro.

Così si accumulano piccoli successi, che poi ti portano a costruirne altri più grandi.

Qualsiasi pianificazione finanziaria funziona bene se parte da un intendimento realistico di dove si è oggi.

Il primo passo è di tracciare tutte le spese per un mese, e poi fare i totali per categoria di spesa. Ci sono app di supporto, oppure si può anche fare all’antica con un quaderno o un foglio Excel.

Così scopriamo, per esempio, quanto spendiamo di abbonamenti vari ogni mese. Quasi nessuno di noi lo sa.

Dopo, quando si pianificano entrate ed uscite, non serve più il dettaglio, ma si sanno i valori. E quindi la pianificazione semplice delle entrate e delle uscite suddivise affitto-mutuo/supermercato/macchina/etc/spese varie/… diventa attendibile.

Anche qui, il trucco è di iniziare oggi stesso.

Formiamoci sui fatti finanziari. Secondo l’OCSE, l’Italia è ultima in Europa per l’alfabetizzazione finanziaria: punteggio di 53 su 100.

Solo il 17% degli adulti italiani ha raggiunto il target minimo dell’OCSE di alfabetizzazione finanziaria. (Media paesi OCSE: 39%).

Decidiamo oggi stesso di dedicare mezz’ora alla settimana a formarci.

Esistono molte risorse gratuite, blog, siti, corsi.
Alcuni esempi:

Ci vuole uno sforzo emotivo e culturale, ma poi ripaga. Parliamo di soldi e chiediamo soldi. Se lavoriamo da dipendente, parliamo con i colleghi dei loro stipendi e con i nostri capi di quanto vorremmo guadagnare.

Se lavoriamo da libera professionista, proviamo nelle negoziazioni a partire da tariffe più alte. Se cerchiamo lavoro, parliamo del range di entrate dai vari lavori che stiamo immaginando.

E poi parliamo, parliamo, parliamo con amiche, amici, parenti e conoscenti di come pianificano i soldi, di come risparmiano, di cosa sanno e cosa pensano dei soldi.

Secondo statistiche citate da Azzurra Rinaldi, il 52% delle donne italiane non immagina un futuro economico.

Quando in azienda avevo collaboratori, sapevo le aspettative degli uomini sui propri stipendi – me li venivano a dire – mentre ignoravo le aspettative delle donne che non me ne parlavano mai.

Parliamoci: così alleniamo la nostra immaginazione e ci diamo la possibilità di realizzare ciò che vogliamo. E che ci meritiamo.

La soddisfazione

È nel riscontro delle persone che Valerie trova la certezza di star seguendo la strada giusta.

Già durante il lavoro in azienda i momenti più ricchi di soddisfazione le sono sempre arrivati dalle persone dei team che lavoravano con lei.

“Ogni gruppo ha persone con bisogni diversi, predisposizioni diverse, e quando si capisce come mettere insieme tutti nella loro singolarità per un lavoro che poi riesce… è una magia.”

Così come nel suo lavoro di Business Coach e Mentor, i racconti delle persone alla fine di un percorso di coaching o mentoring sono la conferma più importante. Succede quando riescono a consolidare un comportamento sul lavoro che hanno tanto desiderato, e arrivano felici all’ultima sessione raccontandole che i colleghi o i capi hanno commentato il cambiamento.

E sì, come ci ha raccontato Valerie all’inizio, i sogni che facciamo da bambine hanno in sé il seme di quello che diventeremo da grandi. Non sarà proprio quel mestiere, ma il valore che decidiamo di portare nel mondo, quello sì, lo coltiviamo fin da piccole.
Nessun buon proposito, ma un’intenzione che nasce nella mente e viene portata avanti dal cuore.