Non togliere: aggiungi 14 Giugno 2024
Giugno: le estati spensierate sono ricordi lontani che ci accarezzano mentre i ritmi del mese cambiano e cercano di fagocitarci. Angelica Villa ci prende per mano in uno dei mesi più scottanti dell'anno: forse il segreto non sta nel punirci privandoci ma... aggiungendo.
editoriale per Piano C a cura di Angelica Villa - Formatrice, Counselor e Project Designer @Piano C
All’inizio di giugno, solitamente, in noi donne adulte si sbloccano due sensazioni.
La prima è la nostalgia della seconda vita che, durante l’infanzia, si apriva al concludersi dell’anno scolastico. Una vita al gusto di gelato ed Estathé, all’odore di tiglio e di Nivea, una vita fatta di sussidiari, prime cotte, sabbia nel costume, serate ai giochi, totale spensieratezza.
L’altra sensazione, purtroppo spesso più forte della prima, è l’ansia.
L’ansia generata da una mole di lavoro che, in quasi tutte le professioni, a giugno si fa crudelmente (e a volte incomprensibilmente) più ingombrante, scadenze burocratiche, vacanze non ancora organizzate e, se siamo genitori, figli e figlie da gestire (e con gestire non intendiamo solo organizzare il loro tempo ma garantire che quel tempo sia di qualità, non troppo stressante, pieno di attività stimolanti ma che lascino lo spazio alla sperimentazione, economicamente sostenibile e magari anche con un pizzico di natura… perchè non vorrai mica sentirti un genitore inadeguato perchè non hai trovato la soluzione perfetta in un mondo che ti rema contro, vero?!? )
Quindi, che fare? Siamo destinate a rimpiangere il passato versando qualche lacrimuccia sulle nostre foto sbiadite o a essere sovrastate dalle incombenze del nostro prossimo futuro?
Riscoprirsi nel solstizio
Forse esiste una terza via, che consiste nel riscoprire il tempo speciale che giugno regala, il tempo della connessione profonda con il nostro presente da celebrare con nuovi rituali che possano farci reinterpretare questo momento dell’anno così prezioso (pensandoci se l’umanità ha costruito migliaia di riti diversi attorno al solstizio d’estate, che guarda caso, cade proprio a giugno, forse non siamo così fuori strada).
Giugno è infatti particolarmente propizio per queste attività per due motivi.
Il primo è che uno dei nostri più dichiarati desideri (quasi) si avvera: la giornata dura più di 24 ore! Scherzo, non è ovviamente così, ma ci sono più ore di luce, quindi in un certo modo viene regalato del tempo, o meglio, una porzione di tempo della nostra giornata è diversamente abitabile, è illuminato e stimola il nostro organismo, attraverso la luce, a viverlo in modo più attivo.
Il secondo motivo è che giugno segna la metà esatta dell’anno e quindi scandisce il tempo perfetto per la riflessione su quanto fatto fin ora, dandoci la possibilità di fare aggiustamenti, cambiare rotta, abbandonare qualche pesantezza, darci qualche nuovo obiettivo di breve termine.
Rituali per “fermarsi nel sole”
Solstizio: in latino solstitium, composto da sol-, “sole” e -sistere, “fermarsi. Quindi, venendo ai nostri rituali, ti racconto quelli che ho costruito per me, per fermarmi e godere del calore del sole, creando il mio spazio di ben-essere.
Il metodo che uso per costruire i rituali solitamente non si focalizza sul togliere (quindi togliere cattive abitudini, togliere cibo, togliere relazioni ecc..) ma nell’aggiungere.
Questo perchè trovo sia più efficace usare energia creativa verso qualcosa di nuovo che sforzo di disciplina per rinunciare a qualcosa di radicato, anche se non perfettamente salutare. Più siamo efficaci nell’aggiungere buone abitudini, più riusciamo ad abbandonare senza sforzo quelle cattive. Più si crea spazio buono per noi, più diventiamo capaci di difenderlo e coltivarlo.
Ecco i miei rituali di giugno:
- passeggiata della sera, un giorno sì e uno no. Mi alterno con il mio compagno nell’addormentamento della mia bambina e dedico quel tempo a camminare nella luce regalata tra le otto e le nove di sera;
- scelta di un libro che avevo nella lista dei desideri da secoli. Quando non sono troppo stanca, prima di dormire, leggo il mio libro tanto ambito;
- preparazione per almeno un pasto al giorno di una porzione di verdure crude;
- priorità al passare il poco ma preziosissimo tempo libero in natura, il più possibile;
- dedicare del tempo per la pianificazione di una mia nuova attività lavorativa, ragionando su obiettivi, tempi e risorse da dedicare nella seconda parte dell’anno;
- momenti di niente, di vuoto. Cerco di fermarmi, almeno per qualche minuto, ogni giorno, guardando possibilmente qualcosa di bello o chiudendo gli occhi, facendo NIENTE;
- inizio di un nuovo percorso di psicoterapia. Ho deciso di prendermi cura della mia nuova fase di vita per capire chi sono diventata dopo il rivoluzionario arrivo di mia figlia, per non perdermi;
- ringraziare. Pratico la gratitudine.
La nostalgia e l’ansia non scompaiono, però ti assicuro che lasciando loro meno spazio, aggiungendo nuove sensazioni, aggiungendo del benessere, aggiungendo un tempo di pensiero verso il futuro o verso ciò per cui essere grate, ecco un po’ si riducono. E poi, come tutte le emozioni e le sensazioni, passano.
E tu, cosa vuoi aggiungere?
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